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TAPPE

"il viaggio é una porta

attraverso la quale si esce dalla realtà nota e si entra

in un'altra realtà inesplorata,

che somiglia al sogno...."

1 Cernusco s/N
TAPPA  1

da Cernusco sul Naviglio

a Bastia

 

 

Una tappa di solo trasferimento, tra pedali, treni e navi.

 

Si parte da casa, percorrendo la ciclabile che corre lungo il nostro amato "Naviglio della Martesana": arrivati a Milano ci dirigiamo verso la stazione Centrale dove prenderemo il treno per Genova.

Un ringraziamento va all'amico Gianmaria, che ci ha prestato il suo splendido carellino che abbiamo caricato di tutto punto: oltre alla tradizionale attrezzatura per sostenere l'impegno, quest'anno abbiamo anche pinne e maschere per delle immersioni nelle acque blu della Corsica!

Raggiungiamo la banchina con qualche fatica (non è così facile salire al piano dei binari, dovendo superare scale e dovendo fruire di ascensori decisamente piccoli per le nostre MTB stracariche).

Una chiacchierata con il macchinista e il capotreno, mentre disponiamo le nostre due ruote proprio sul vagone di testa, che ha un angusto spazio dedicato al deposito biciclette.

 

Viaggio senza problemi sul treno regionale per Genova ed arrivo nel capoluogo ligure nel primo pomeriggio.

 

Una pedalata verso il porto, dove facciamo un giro ed incontriamo un po' di persone che ci fermano, incuriosite soprattutto per il carellino su cui sventola il tricolore (dovendo andare in Francia, abbiamo voluto portare una bandierina quale simpatico segno di riconoscimento tra i turisti sull'ìsola).

 

Un aperitivo con Maria Antonietta (amica d'infanzia ritrovata per l'occasione) e poi imbarco sul traghetto.

Una notte tranquilla prima del risveglio durante l'approdo a Bastia.

dove dormire

Traghetto
MOBY LINES

 


 

TAPPA  2

da Bastia

a Spiaggia di Saleccia

(46 km)

 

Sbarchiamo ancora un po' assonnati e ci dirigiamo nella grande piazza Saint Nicolas dove ci concediamo la prima vera colazione francese: baguette con burro e marmellata, croissont freschissimo e spremuta d'arancia con cappuccino.

Facciamo un giro nella parte vecchia e poi partenza: subito la salita, davvero terribile, che ci porta sopra il paese.

Da qui la strada contina a salire (prima dolcemente, poi si fa impegnativa ma senza grandissimi strappi).

Valicato il Colle di Teghime si giunge a Patrimonio, un piccolo borgo famoso per i suoi vini. Continua la discesa verso Saint-Florent, sull'omonimo golfo: una graziosa località balneare, stretta attorno alla città vecchia, con le caratteristiche viuzze e il porticciolo.

Un pranzo leggero per tornare a salire per arrivare ai piedi del massiccio del Tenda: raggiunto l'altopiano, lasciamo la comoda strada asfaltata per scendere lungo una strada sterrata, piena di dossi e buche, che attraversa il "deserto des Agriates" (un'area quasi completamente disabitata, brulla, particolarmente suggestiva) e giungere alla suggestiva Plage de Saleccia.

2 Bastia
Bastia

 

È una delle più belle città della Corsica: città italiana per le sue origini, ne conserva il cuore e la vecchia Citadelle.

Tra il vecchio quartiere di Terra Vecchia, fondato nel 1380, e quello di Terra Nova, cominciato un secolo più tardi, si insedia la dominazione genovese. Malgrado ciò, Bastia mantiene qualche accento napoletano con le sue case piene di crepe, i suoi balconi in ferro battuto e le sue facciate dove galleggiano allegramente delle ghirlande dalle linee multicolore.

Divisa in tre quartieri, Place Saint-Nicolas, Terra Vecchia-Vieux Port e Cittadella, Bastia è una città arroccata sulla scogliera e dall’alto si può ammirare l’incessante andirivieni di traghetti.

Ricca di chiese barocche e intrisa di una magica atmosfera popolare, è facile perdersi tra i suoi vicoli e le antiche piazze.

Affascinante la piazza Saint-Nicolas con i suoi negozi e Café, il  Giardino Romieu dal quale si accede alla Citadelle, il Museo etnografico ed il museo del Mare, le chiese e le cappelle dai generosi decori.

Bastia conta molte curiosità religiose, tra cui un'Assunzione in argento cesellato opera d'un artista senese del XVII secolo, ed il  Cristo Nero della chiesa Sainte-Croix.

Ma il fascino di Bastia, città misteriosa per coloro che non ci vivono, non è nei marmi o negli ori delle chiese: si trova nelle case dalle persiane chiuse e dalle gelosie scostate, dal'atmosfera che traspare tra le vecchie mura.

Saint Florent

 

Saint ­Florent si affaccia su di un ampio golfo: ad est è chiusa da Cap Corse, la bella penisola che contraddistingue la morfologia della costa settentrionale della Corsica, ad ovest dalla zona brulla del Desert des Agriates.

Staint Florent offre molti spunti turistici, oltre che ad essere una ridente località di villeggiatura estiva.

Da non perdere il vecchio quartiere marinaro, dove si possono ammirare gli scorci e gli angoli suggestivi di Saint­Florent. La storia della città risale al tempo dei romani, ma fu in epoca cristiana che la città ebbe un primo importante sviluppo, anche se inizialmente il centro si sviluppava lontano dalla costa, come ci testimonia l’antica Cattedrale di Nebbio.

Fu solo successivamente, che Saint ­Florent si trasferì nalla rada di Fornali, ad occupare la penisoletta che ora occupa il vecchio quartiere marinaro e la Cittadella, che quasi si fondono in un armonia architettonica.

La Cittadella era una importante fortezza genovese dall’architettura particolare ed insolita: fondata poco prima della metà del ‘400 venne completata nelle sue forme odierne nel 1568 e le sue linee sono quelle tipiche di alcune fortificazioni genovesi.

Il monumento più celebre di Saint­Florent è però la bella chiesa di Santa Maria Assunta, meglio conosciuta come l’antica Cattedrale del Nebbio.

il Deserto des Agriates

 

Compreso fra il Capo Corso e la Balagna e dal golfo di St. Florent, il Désert des Agriates è una zona selvaggia e poco frequentata, chiamato "desert" nei primi decenni del secolo scorso per il suo quasi totale spopolamento. Un tempo era una zona coltivata e la presenza umana è confermata dai vari poderi e altre costruzioni rurali che si possono trovare percorrendo le strade interne, mentre lungo il percorso litoraneo capita di imbattersi nei tipici pagliaghj (pagliai, segno di un passato di coltivazioni di frumento): costruzioni in pietre a secco coperte di erba oggi usate come rifugi di pastori e talune restaurate.

Trattandosi di un'area protetta, la fascia costiera è integralmente preservata e del tutto priva di costruzioni.

Questa vasta zona selvaggia lunga 35 km è uno dei luoghi più affascinanti e solitari della Corsica.

Scarpate rocciose, montagne bianche e grige, vallate verdeggianti ma soprattutto spiagge meravigliose formano un sito naturale protetto, per salvaguardare un prezioso ecosistema con uccelli, farfalle e piante protette: una riserva naturale che vanta le spiagge più belle di tutta la Corsica, molte delle quali sono accessibili quasi esclusivamente via mare.

Il mare cristallino che lambisce il Desert des Agriates fa da cornice alla splendida Spiaggia di Saleccia e  a quella del Loto: la difficoltà nel raggiungere queste due spiagge fanno di quest'angolo di Corsica un vero e proprio Paradiso.

TAPPA  3

da Spiaggia di Saleccia

a Calvi

(68 km)

 

Lasciamo il Camping isolato e la spiaggia di Saleccia per risalire tutto il Desert des Agriates sino a ritrovare l'asfalto sulla strada principale.

Qui è molto facile trovare il vento che proviene da occidente, dunque potrebbe essere difficoltosa la pedalata. La strada si mantiene alta con grandi panorami suggestivi, sino alla discesa verso il villaggio L'Île-Rousse e le sue spiaggie.

Superato l'abitato si ritorna a salire a mezzacosta, pedalando su una strada dalle continue curve, ma sufficientemente ampia (a differenza di molte altre strade litoranee).

Dopo aver oltrepassato altre spiagge isolate riparate dal maestrale, raggiungiamo Calvi: località visitata ogni anno da turisti che l'apprezzano per la Cittadella fortificata ma più ancora per i locali e ristorantini nella zona del porto.

3 Spiaggia Saleccia

dove dormire

Camping
U PARADISU

 

20246 - Saint Florent

Plage de Saleccia
Tel.  04 95 37 82 51
     

Corsica

L'Île-Rousse

 

Siamo nella regione della Balagne, sulla porzione nord-occidentale della Corsica, in quel tratto di costa battuto dal vento maestrale, ma che alterna ai promontori rocciosi magnifiche baie e deliziose calette sabbiose.

Si trova qui, molto apprezzata per le sue spiagge, la piacevole località balneare de L'Île-Rousse: lo è anche per le sue deliziose stradine lastricate, il suo incantevole mercato coperto con 21 colonne e Place Paoli, adorna di platani, vero e proprio cuore della città.

Fu proprio Pasquale Paoli, considerato dai corsi il "Padre della Patria", nel 1758 fondò la città, volendo fortemente destituire Calvi, città genovese per eccellenza. Davanti alle prime case, fece montare dei patiboli e dichiarò: "Ho piantato queste forche allo scopo di appendere Calvi."

 

Già al tempo dei romani il luogo aveva affascinato per il colore rosso delle rocce, e l’approdo naturale era utilizzato già ben prima del 1758. 

E’certamente il promontorio di granito rosso che quasi si congiunge al grazioso isolotto granitico delle Pietra che hanno dato origine al nome della località e sicuramente danno protezione al porto turistico e commerciale della città.

 

L’Ile-Rousse (L’Isola Rossa) si trova nel tratto di costa della Balagne, non lontana da Calvi, e negli ultimi anni ha avuto un notevole sviluppo turistico, grazie alla mitezza del suo clima che la rende ideale per ogni stagione dell’anno.

 

La parte nuova della città è ricca di negozi e servizi, mentre il centro storico, che ha "solamente" di 250 anni, possiede pochi edifici antichi ed una torre in cattivo stato di conservazione. Il centro si gira facilmente a piedi, ma comunque è possibile utilizzare un trenino per fare il giro della città vecchia, fino al faro dell’isola della Pietra: il luogo ideale per ammirare il tramonto, grazie alla magica colorazione che lo rocce granitiche assumono al calar del sole.

Calvi

 

Una visita di Calvi in genere comincia dalla sua Marina, il quartiere più basso che si trova affacciato sulla zona portuale, che comprende l’approdo commerciale e dei pescatori(Santa Maria) e quello turistico, in posizione poco più meridionale al primo.

 

La Marina e la Cittadelle, in posizione rialzata dietro ai bastioni, sono collegate dal Quay Landry, una bella passeggiata da compiere all’ombra delle palme, un percorso raffinato che ricorda alcuni viali e promenades della Costa Azzurra.

Sempre nella città bassa si trovano la Chiesa di Santa Maria Maggiore, datata diciannovesimo secolo. Nelle vicinanze del porto turistico si trova la Cappella di Santa Maria, una basilica antichissima in origine, ma completamente ricostruita nel ‘300.

 

E’ sicuramente la Cittadella il luogo più denso di fascino di Calvi, quello in cui si respira la storia antica della città, grazie al suo lembo fortificato che avvolge il centro, lungo tutti i 4 lati. C’è un solo punto d’accesso, la porta della Cittadella, che si trova non distante dalla centrale Place Cristoforo Colombo. Tra i vari posti in Europa anche da Calvi viene rivendicato come illustre concittadino il celebre navigatore genovese (si trova anche una casa Colombo nella parte nord della Cittadella).

Le mura della Cittadella sembrano fondersi con i graniti del promontorio, ed assieme il quadrilatero della fortificazione, completato da tre imponenti bastioni rendono uno straordinario colpo d’occhio specie per chi giunge via mare, su di un traghetto.

Le mura furono rese imponenti dapprima dai Genovesi, a più riprese tra i secoli qundicesimo e sedicesimo, ma poi anche sotto il dominio francese la Cittadella fu rafforzata verso la metà del ‘700. I tre baluardi e una torre sono comunque il simbolo della città: i tre bastioni portano ancora il loro nome genovese: lo Spincione, il Teghiale ed il Malfetano. La Torre del Sale si stacca dal lembo meridionale delle mura e si erge a protezione della Marina.

All’interno della cittadella si trovano alcuni monumenti degni di nota: al centro si trova la Cattedrale di San Giovanni Battista (St-Jean Baptiste 1576), molto bella e ricca di storia. Un crocifisso al suo interno (Cristo dei Miracoli) ha una storia leggendaria che lo vede come risolutore nella vittoria contro gli invasori turchi che strinsero d’assedio Calvi a metà circa del ‘500.

Un'altra chiesa da visitare è L’Oratorio di Sant’Antonio (St-Antoine), che costudisce al suo interno il pregevole Tesoro d’arte Sacra della Balagne. 

TAPPA  4

da Calvi

a Galéria

(38 km)

 

Lasciamo le spettacolari spiagge della Balagne per affrontare la strada che scorre lungo la costa di granito e rocce vulcaniche: ripide scogliere con colori vivaci, l'ocra, rosa o rosso, lasciando poco spazio a piccole spiagge di sabbia e ciottoli viola e neri strappati dai picchi vulcanici della cresta montuosa centrale. La strada costiera è un successione ininterrotta di curve e saliscendi.

Dopo pochi chilometri da Calvi, risaliti di un centinaio di metri sul livello del mare, raggiungiamo la penisola della Revellata, caratterizzata da alte scogliere, che ospita il Centro di ricerca oceanografica e una colonia di foche monache.

La strada prosegue in un susseguirsi di salite e discese, a volte vicino alla costa, in altri tratti corre più lontano, sempre con scorci fantastici sul mare.

Si continua a pedalare verso sud, in direzione di Galéria, non distante dalla riserva naturale di Scandola, accessibile unicamente per via marittima e custodia d'innumerevoli uccelli marini e, fatto rarissimo, di una delle ultime foche del Mediterraneo. 

 

4 Calvi

dove dormire

Camping
PADUELLA

 

20206 - Calvi

Route Nationale 197
Tel.  04 95 65 06 16
     

Corsica

Galéria

 

Il golfo di Galéria forma una vasta baia incontaminata alla foce del fiume Fango e vicino alla riserva naturale di Scandola.

Lontana dall'animazione della costa di Balagne, in una bella regione protetta, Galéria rappresenta una tappa imperdibile con il suo porticciolo, dominato da una torre genovese e caratterizzato da una spiaggia di ciottoli.

Gli appassionati di immersione apprezzano soprattutto gli stupendi fondali sottomarini.

Alle spalle del piccolo borgo, si può visitare la valle del Fango, che occupa l'entroterra: per lungo tempo ha rappresentato un'itinerario percorso dalle greggi della regione del Niolo.

 

TAPPA  5

da Galéria

a Porto

(42 km)

 

Lasciamo la spiaggia dai ciottoli scuri di Galéria per affrontare una tappa decisamente impegnativa per il dislivello.

Costeggiato il fiume Fango per qualche chilometro, pieghiamo a destra per risalire sino al Col de Palmarella (408 metri).

Si recuperano le energie durante la discesa verso Osani non lontano dal magnifico golfo della Girolata.

 

Si torna a faticare con un continuo saliscendi segnato da strappi con pendenze molto impegnative sino a Partinello.

 

La strada continua in uno scenario suggestivo: la montagna inizia a colorarsi di quei toni caldi che preannunciano le falesie di Piana.

 

Poco prima di arrivare a Porto, ecco la vista dall'alto sul golfo e la sua grande Torre quadrata.

5 Galéria

dove dormire

Camping
IDEAL

 

20245 - Galéria

Lieu Dit Stagnolo

Tel. 04 95 62 01 46
     

Corsica

Porto

 

Tutto il golfo di Porto è di rara bellezza dove l'eterna lotta tra mare e montagna ha reso il paesaggio di una bellezza unica, con rocce colorate e frastagliate, mentre le alte vette delle Alpi Corse dominano imponenti a distanza.

 

Arrivare a Porto richiede un po' di fatica: le strade sono tortuose e impegnative, ma asslutamente mai noiose o ripetitive. Una scoperta dietro l'altra, con paesaggi che si aprono nuovi ad ogni curva in un continuo ed estenuante saliscendi.

 

Il paese è situato nel Parco Regionale della Corsica Naturale ed è suddiviso in due frazioni: Ota, nella parte alta, costruito praticamente sulla montagna e caratterizzato  dai vicoli stretti e strade tortuose e, in basso sul golfo, la frazione Porto, con graziosi ristoranti che ospita il porto di pesca e che ha una grande spiaggia formata da ciottoli levigati.

 

Dal porto turistico partono tutte le escursioni marine verso il golfo e in particolare verso le insenature naturali di Piana o verso Girolata e la Riserva di Scandola: entrambe elencate come Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO.

 

L'atmosfera di grande tranquillità fanno di Porto un'oasi di pace e realax, dalle case arrampicate sulla roccia rossa e pittoreschi ristorantini, dominati dall'austera Torre Genovese a pianta quadrata.

dove dormire

Camping
LES OLIVIERS

 

20150 - Porto Ota

Pont de Porto
Tel.  04 95 26 14 49
     

Corsica

TAPPA  6

da Porto Ota

a Calcatoggio

(58 km)

 

Lasciamo le acque del golfo di Porto per tornare a pedalare in salita, guadagnando la via a mezzacosta che corre tra le Calanche sino all'abitato di Piana: qui le formazioni rocciose di granito rosso assumono delle forme e colorazioni spettacolari e che a seconda delle ore del giorno, assume colori diversi: dall'ocra del mattino, al giallo e rosso fuoco del tramonto, al rosa e grigio al crepuscolo.

 

Lo scenario è di quelli che tolgono il respiro: dalla strada si gode tutta la maestosità di queste formazioni granitiche: torri, guglie, speroni che si slanciano per 400 metri circa e costoni che arrivano fino in fondo al mare, nel Golfo di Porto e oltre Capo Girolata, rendono il paesaggio incantato tanto da volerlo dichiarare "Patrimonio dell'Umanità".

 

Raggiunta Piana, la strada scende verso Cargese per poi continuare molto vicina al mare e costeggiare tutto l'ampio golfo di Sagone.

 

 

Le Calanche di Piana

 

Uno dei luoghi più affascinanti della Corsica, sono le Calanche di Piana, una formazione rocciosa di granito rosso che, per effetto dell'erosione di acqua e vento, ha assunto delle forme spettacolari e che a seconda delle ore del giorno, assume colori diversi: dall'ocra del mattino, al giallo e rosso fuoco del tramonto, al rosa e grigio al crepuscolo.

Le rocce di granito rosso si elevano per circa 400 metri sul livello del mare direttamente sulla costa dell'isola.

La stretta strada che collega i paesi di Porto e Piana corre attraverso queste formazioni rocciose e da essa si dipartono numerosi sentieri che permettono di raggiungere splendidi punti panoramici.

Nel 1983 i calanchi di Piana furono inseriti nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, insieme ai vicini Golfo di Porto, Capo Girolata e Riserva naturale di Scandola.

Queste bizzarre formazioni rocciose sono il vanto di questo tratto di costa: un vero e proprio giardino di pietra, dove l'erosione ha scavato cavità sferiche che oggi si rivelano levigate e magnifiche.

Inoltre l’incessante lavoro di erosione nel corso dei millenni ha dato vita a forme bizzarre e stravaganti che sembrano le sagome di piante e di animali, come una sorta di popolo pietrificato che lascia tutti senza fiato.

Diversi i sentieri (facili ed accessibili a tutti) in cui avventurarsi e che permettono di ammirare le calanche in tutta la loro bellezza.

Se amate le escursioni potete percorrere i numerosi sentieri per esplorare i calanchi a piedi:

 

Sentier Muletier: seguendo per un’ora e mezza questa antica mulattiera si va da Piana a Ota ed è considerato uno dei sentieri più belli della zona.

 

Foret de Piana: da una a tre ore di cammino vi inoltrerete nelle pinete e nei castagneti che si trovano a strapiombo sui calanchi.

 

Capu d’Ortu: inerpicandosi per 6 ore (andata e ritorno) si arriva fino in cima all’altopiano.

 

Chateau Fort: in 40 minuti si arriva a un promontorio roccioso in cima alle calanques

 

Il momento migliore per ammirare questa meraviglia della natura è al tramonto quando il sole accende i colori del granito regalando uno spettacolo indimenticabile.

6 Porto

dove dormire

Camping
A MARINA

 

20111 - Calcatoggio

Golfe de la Liscia

Tel. 04 95 52 21 84
     

Corsica

TAPPA  7

da Calcatoggia

a Pietrosella

(52 km)

 

Lasciamo Calcatoggio e la bella spiaggia di sabbia bianca del Golfo di Liscia per arrampicarci subito oltre il colle che ci separa da Ajaccio, la più grande città della Corsica e la sua storia legata non solo a Napoleone.

 

La strada sale ripida, con tratti in forte pendenza fino a scollinare oltre i 500 metri per una discesa piuttosto dolce ed arrivare nella piana di Ajaccio che fin da lontano appare caotica, sia per le diverse navi che approdano nel porto, sia per le macchine che entrano in città, provenienti dai diversi angoli dell'isola.

 

Dopo la visita alla città, con un centro storico ricco di monumenti e pieno di vita, riprendiamo a pedalare aggirando l'aeroporto per giungere sul lato opposto del golfo.

 

7 Calcatoggia
Ajaccio

 

Diventata una sorta di “capitale”corsa grazie a un decreto napoleonico, Ajaccio conserva un fascino unico grazie al lungomare ornato di palme, ai vicoli pittoreschi e ai suoi musei degno di nota.

Nonostante il traffico caotico e la presenza ingombrante di un porto perennemente attivo, Ajaccio lascia ai suoi visitatori un ricordo indelebile grazie anche all’imponente ed inespugnabile fortezza che domina la città, rimasta chiusa al pubblico per moltissimo tempo.

La città vecchia ha origini genovesi, cosa in comune con altre città corse e con altrettante città della Sardegna: non è facile orientarsi nel labirinto di viuzze tra le piazze e le fontane, pervase dai profumi che vengono dalla campagna e dalla macchia mediterranea vicina: menta, lavanda, finocchio selvatico, rosmarino e timo.

 

Dall’alto delle mura della sua Cittadella, la città è riuscita a conservare la purezza del suo fiume, che dicono sia uno dei più belli del mondo.

Attraverso le stradine della città vecchia si possono scoprire i percorsi napoleoniani, i musei e il mercatino dove è possibile degustare prodotti tipici e conoscere nuovi e molteplici sapori.

 

È d’obbligo una visita alla casa natale di Napoleone Bonaparte, unico museo nazionale di Corsica. Questa casa, situata nel cuore della vecchia Ajaccio e dotata di un affascinate giardinetto, è stata oggetto di contese e simboleggia l’ascensione sociale dei Bonaparte.

La ristrutturazione di Palazzo Fesch, attuale Museo di Belle Arti, presenta ad oggi, su una superficie di 2.000 mq, un vasto panorama della pittura italiana, seconda collezione di Francia dopo il Louvre.

 

Ajaccio non è solamente la capitale della Corsica, ma tra le sue città è quella che ha più l’atmosfera di una città francese.

Girando per le vie, è facile trovare anziani che giocano a bocce o delle signore che parlano tra loro di magia o dei cosiddetti Signadori, ovvero i chiaroveggenti isolani.  

Ajaccio anche se non dimentica la sua storia e le sue tradizioni è anche una città moderna e fantastica da visitare per tutte le età.

dove dormire

Camping
EUROPE

 

20166 - Pietrosella

Route de Pietrosella
Tel.  04 95 25 42 94

TAPPA  8

da Pietrosella

a Propriano

(56 km)

 

Si torna a pedalare lungo la costa del golfo di Ajaccio sino alla spiaggia rossa di Verghia e oltre la stupenda Punta Castagna.

 

Arrivati a Portigliolo la strada piega verso l'interno e le pendenze si fanno più aspre raggiungendo in alcuni punti il 17% portandoci in cima al colle (Acqua Doria, 350mt.) dove lo sguardo verso sud può già cogliere i colori del Golfo di Propriano.

 

La strada corre piuttosto alta sul livello del mare, spesso coperto dalla fitta vegetazione tutt'intorno (macchia mediterranea).

 

Altri due strappi prima di tornare a costeggiare il mare e raggiungere Propriano lungo la strada costiera.

Propriano

 

Situata sulla costa Ovest dell’isola, la città di Propriano è equidistante da Ajaccio e Bonifacio: località balneare molto rinomata, rappresenta il connubio perfetto tra spiagge e calette magnifiche e una macchia lussureggiante, dove potrete praticare qualsiasi attività per il tempo libero.

Situata sulla costa Ovest dell’isola, la città di Propriano equidistante da Ajaccio e Bonifacio. E una località balneare molto rinomata.

La storia di Propriano è piuttosto recente: i suoi abitanti discendono da comunità greche, pisane e turche.

Come tutte le città corse, Propriano è stata oggetto di numerose invasioni; ne sono un esempio l’invasione dei Vandali nel V secolo e dei Saraceni nell’VIII secolo.

La scoperta delle rovine di 2 chiese, di cui la più antica risale al VI o VIII secolo, dà testimonianza di un processo di cristianizzazione molto avanzato in Corsica: la chiesa più piccola venne costruita posteriormente in sostituzione di quella più antica.

Le dimensioni di quella precedente (circa 16 metri di lunghezza per 8,5 metri di larghezza) lasciano supporre la presenza di una sede di diocesi e rivela anche l’esistenza di una necropoli risalente al IV secolo.

In epoche più recenti, la creazione, nel 1873, di una strada che collega Ajaccio a Bonifacio permette lo sviluppo della cittadina di Propriano.

La città è anche dotata di un porto turistico e di pesca gestito dal comune: il Porto Valinco.

8 Pietrosella

dove dormire

Camping
COLOMBA

 

20113 -  Olmeto

Route de Baracci

Tel.  04 95 76 06 42

TAPPA  9

da Propriano

a Bonifacio

(67 km)

 

Lasciamo la costa per puntare subito verso l'interno con la strada che riprende subito a salire ripidamente: fino a Sartena le pendenze non danno tregua,.

 

Sartena si presenta come una località abbarbicata sulla montagna (il Monte Rosso) e per la sua estensione, rappresenta il comune più grande della Corsica e l’undicesimo di tutta la Francia e, secondo il giudizio di Prosper Mérimée (scrittore e storico francese), è la più corsa delle città corse.

Lasciato il borgo, la strada tortuosa ci porta al Leone di Roccapina (formazione rocciosa sul mare lavorata dal vento) da dove si può avvistare la Sardegna.

Siamo ancora alti, sulla strada che taglia la scogliera rossa, che percorreremo sino ad arrivare a Bonifacio, splendida città adagiata sulla spettacolare falesia bianca.

Una ripida discesa tra le pareti rocciose ci porta alle porte della città.

Sartena

 

Sebbene appaia come una città antica, la città venne fondata nel 1507 dai genovesi dopo la vittoria contro Rinuccio Della Rocca.
Sartena viene edificata su enormi formazioni rocciose così da renderne difficile l’accesso, allo scopo di evitare le invasioni, le mura della città vengono costruite tra il 1550 e il 1552.

 

Malgrado la costruzione delle torri genovesi intorno all’isola, così da allertare la popolazione in caso di invasione, in quegli anni in Corsica continua a regnare un forte senso di insicurezza: nel 1583 Sartena viene assediata dal re di Algeri Hassan Veneziano. In seguito la città viene riconquistata da Giafferi nel 1732.

 

L’accesso ad essa, infatti è estremamente facile e l’entroterra fertile la rende una zona particolarmente ambita per la produzione agricola.
Oltre alle invasioni esterne, la città è teatro di perenni conflitti tra i contadini delle montagne circostanti e i ricchi proprietari terrieri e tra i quartieri (quello di Borgo con abitanti di origine tavarese contro quello di Sant’Anna popolato da sartenesi autoctoni), dunque la prima parte del XIX secolo rappresenta un periodo molto sanguinario per tutta la regione di Sartena.

Da visitare il quartiere di Pitraghju (XVI secolo), la piazza della liberazione (antica piazza della Porta, entrata della città sotto una loggia, la Chiesa Sainte Marie con il suo campanile a 3 piani (XVIIIsecolo) e il museo, che era l'antica prigione della città (XIXsecolo).

9 Propriano
Bonifacio

 

La regione di Bonifacio rappresenta un vero e proprio «museo a cielo aperto» ricco di monumenti storici da visitare: le sue capanne fatte di pietra denominate «baracun» e «tramizi» disseminate nella campagna circostante.

La città è una delle perle di tutta l'isola: una meravigliosa cittadella dai vicoli ripidi e stretti costruita a 70 metri di altezza sulle falesie di pietra bianca modellate dal vento e dal mare: domina con la sua bellezza le acque turchesi delle Bocche di Bonifacio ed è circondata da una serie di spiagge incantevoli.

Bonifacio è divisa in due quartieri, la parte marina, in fondo al fiordo e la città vecchia arroccata sulla falesia, la parte più caratteristica.

La visita alla cittadella deve esser fatta senza fretta, percorrendone le stradine in salita come la Montée Sant-Rochche passa accanto alla piccola cappella di Saint Roch costruita nel punto dove perì l’ultima vittima della grande peste del 1528.

Molto interessanti anche le porte della cittadella, Porte de France che conduce al quai Banda-del-Ferro e Porte de Génes, unico accesso alla città fino al 1854.

Place du Marché e Place de la Manichella sono due ottimi punti per ammirare le Bocche di Bonifacio.

Da visitare l’Eglise Sainte-Marie-Majeure costruita dai pisani: vanta una loggia sotto le cui arcate si riunivano i notabili per le riunioni pubbliche.

Interessante anche la cisterna comunale caratterizzata da tante decorazioni in pietra, l’Escalier du Roi d’Aragon, con i suoi 187 gradini, che scende per 60 metri fino al mare (venne costruito per accedere a una fonte d’acqua scoperta dai francescani, anche se la leggenda narra che siano stati scavati in una sola notte dalle truppe del re durante l’assedio del 1420) e l’Eglise Saint Dominique, uno dei pochi edifici gotoci della Corsica.

Proseguendo verso ovest e uscendo dalla cittadella si incontra un pianoro sassoso chiamato il Bosco con due mulini a vento: da qui è possibile visitare due suggestive cappelle sepolcrali e una galleria sotterranea scavata durante la seconda guerra mondiale che porta  ad una roccia a forma di timone.

Da non perdere il camminamento di ronda che si snoda sulle fortificazioni e permette splendide vedute sui fiordi.

Data la bellezza incredibile di questo tratto di costa, vale la pena dedicare una giornata per un'escursione in mare per ammirare le baie e le falesie più spettacolari con la possibilità di visitare alcune isole davvero spettacolari (isola Lavezzi).

dove dormire

Camping
L'ARGUINA

 

20169 - Bonifacio

Avenue Sylver Bonh
Tel. 04 95 73 02 96

TAPPA  10

da Bonifacio alla 

Spiaggia della Rondinara

(25 km)

 

Tappa breve, che ci consente di godere del paesaggio circostante e del tempo per un tuffo nelle splendide acque cristalline delle spiagge tra Bonifacio e Porto Vecchio.

 

Lasciato l'abitato di Bonifacio, una volta risaliti sulla strada principale, si continua con un dolce saliscendi sino a superare la Riserva naturale di Tre Padule di Suartone (ospita un insieme di stagni dove vivono delle specie vegetali particolarmente rare).

 

Si devia su una strada secondaria che comincia a salire ripida con qualche tornante per superare la collina che ci separa dalla Baia: la fatica sarà ricompensata dall'arrivo in una delle più belle spiaggie di tutta la Corsica.

Spiaggia della Rondinara

 

Sabbia fine e bianchissima, acque cristalline, ambiente incontaminato e dalla proporzioni perfette: la Rondinara rappresenta una delle baie più straordinarie dell’isola ed è stata classificata come la 3ª spiaggia più bella d’Europa e la 1ª di Francia, un’ansa magnifica caratterizzata da due penisole, che sembrano abbracciare le sue acque turchesi.

 

Le sue due estremità a forma di cala sembrano quasi toccarsi tanto da rendere questo luogo un'eccellente rada per l’ormeggio delle barche che vi si accalcano durante tutta la stagione estiva. 

 

Per arrivare via terra occorre percorrere una strada stretta e tortuosa, con pochissime abitazioni, che giunge al campeggio e, poco oltre, ad un parcheggio proprio a ridosso della spiaggia.

 

Tutto intorno una fitta macchia mediterranea fa da cornice a questa oasi di benessere.

Fuori stagione le mucche si aggirano libere sulla sabbia, invece con le belle giornate estive vengono sostituite dai turisti che qui accorrono soggiogati dalla bellezza e dal fascino di questa baia che nulla ha da invidiare alle spiagge tropicali.

10 Bonifacio

dove dormire

Camping
LA RONDINARA

 

20169 - Bonifacio

località Suartone
Tel. 04 95 70 43 15

 

TAPPA  11

dalla Spiaggia della Rondinara

a Porto Vecchio

(39 km)

 

Ancora una tappa breve che ci darà modo di conoscere un'altra località suggestiva di quest'angolo nel sud della Corsica: Porto Vecchio.

Risaliti con qualche fatica dalla baia della Rondinara sino alla strada principale, raggiungiamo in breve tempo l'abitato di Porto Vecchio.

 

Saliamo nel nucleo antico e dopo la visita all'antico abitato si ridiscende sulla costa costeggiando il golfo per giungere sul lato opposto della baia: qui il mare è riparato dalle correnti del mediterraneo ed ospita in modo naturale numerose imbarcazioni da diporto.

La vista sul mare e sull'abitato di porto Vecchio (sopratutto all'ora del tramonto) risulta veramente suggestivo e impagabile.

Porto Vecchio

 

E' la terza città della Corsica e nonostante uno sviluppo tentacolare e inarrestabile, ha saputo preservare e conservare intatto il suo meraviglioso centro storico.

Di origine genovese venne rinforzata diverse volte dopo aver bonificato le paludi infestate dalla malaria: divenne nel tempo una città solida e ricca di fascino.

 

La piccola cittadella con le porte e i bastioni lascia immaginare come dovesse essere un tempo Porto Vecchio con le sue fortificazioni: oggi la Cittadella si presenta con case e vicoli di pietra, soprattutto porfido, ed è circondata dai bastioni. Arroccata su un promontorio che raggiunge i 900 metri sulla sommità del massiccio dell'Ospedale (U Spidali) si trova una frazione del paese costruita come un villaggio di montagna.

Intorno al porticciolo turistico si è sviluppata la "Marina", che illumina il golfo con ristoranti, bar, locali e negozietti sul mare.

 

Inoltre intorno alla città si trovano una serie di magnifiche spiagge che sono diventate meta di villeggiatura di celebrità francesi ed europee: Palombaggia poco distante a sud della baia (incorniciata da incredibili rocce rosse, questa bellissima spiaggia di sabbia fine si stende ai piedi di dune ombreggiate dai pini, che stendono la loro ombra sulla sabbia), Santa Giulia, un golfo di forma circolare piuttosto chiuso, con acqua blu turchese e rocce che spuntano dal mare (con una lingua di sabbia che separa il mare da una laguna meravigliosa) e la Baia della Rondinara, ancora più a Sud (uno specchio di mare di cristallo, abbracciato quasi completamente dalla terra dai colori rossi)

11 Rondinara

dove dormire

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LES CHENES

 

20137 - Porto Vecchio

Route de Pezza Cardo
Tel. 04 95 70 09 85

      

TAPPA  12

da Porto Vecchio

ad Aléria

(72 km)

 

Lasciamo il Golfo di Porto Vecchio e puntiamo decisamente verso nord: dopo una prima parte in continuo saliscendi, ritroviamo la costa.

 

Risaliamo l'isola con il mare a destra e la catena montuosa subito a ridosso sulla sinistra.

Superato l'abitato di Solenzara incontriamo la sabbiosa piana di Aléria: questa era una zona paludosa ora bonificata, che ogni estate offre le sue grandi spiagge ai turisti.

 

Arriviamo a lambire il lago di Diana, famoso per la coltivazione di cozze ed ostriche.

Da Aléria, una deviazione sulla destra ci porta alla Marina, dove i pochi camping sono immersi nella pineta che sorge a pochi passi dal mare.

Aléria

 

Aleria si costituisce come una delle cittadine che hanno rivestito la maggiore importanza nella storia della Corsica, sorge nella parte nord-orientale dell’isola, vantando una straordinaria ricchezza in edifici, architetture e bellezze ambientali, suggestive attrazioni per i turisti che ogni anno visitano questo incantevole luogo.

Si trova a metà strada tra gli altri due celebri centri di Bastia e Porto Vecchio, in un territorio certamente meraviglioso, affascinante ed accattivante.

 

L’ambiente è sicuramente tra i più belli che si possano osservare in Corsica, tra ampie spiagge, la limpidezza delle acque del Mediterraneo e dolci colline che fanno da sfondo a paesi di grande e profonda bellezza, capaci di suscitare incanto e meraviglia  negli occhi e nel cuore di chi li osserva; passeggiare tra le vie ed i vicoli del centro storico è un’esperienza piacevole e stimolante, la cittadina proporrà ai suoi visitatori infatti la possibilità di ammirare ed apprezzare numerose bellezze architettoniche.

12 Porto Vecchio

Tra le principali bellezze che si potrà avere l’opportunità di visitare ad Aleria ricordiamo certamente la Chiesa di San Marcello, il Museo di Jerome Carcopino,dedicato all’uomo che si batté per la ripresa degli scavi archeologici nel territorio, ed ospitato all’interno dei locali di un Forte risalente alla seconda metà del XVI secolo.

Certamente interessante sarà di conseguenza una visita agli scavi, con l’opportunità di visitare la necropoli e gli altri ruderi di epoca antica che si trovano sul territorio.

Sotto il profilo storico la nascita della città è da collocarsi sotto la dominazione della popolazione dei greci, che inizialmente gli donarono il nome di Alalia, il territorio divenne poi un possedimento dell’imperatore Ciro il Grande, nel corso dei secoli successivi la città fu un importante dominio degli etruschi e dei cartaginesi, subendo poi il controllo dei romani dopo gli avvenimenti che caratterizzarono la Prima Guerra Punica.

Nel corso del Medioevo Alaria divenne un importante dominio della Repubblica di Genova e solo successivamente divenne parte del regno francese.

dove dormire

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MARINA D'ALERIA

 

20270 - Aleria

Plage de Padulone - Marina d'Aléria
Tel. 04 95 57 01 42

      

13 Aléria
TAPPA  13

da Aléria

a Biguglia

(74 km)

 

Ancora una tappa piuttosto lunga ma completamente pianeggiante lungo la costa orientale dell'isola.

Siamo in una zona bonificata, con il terreno paludoso che è stato strappato al mare: lungo il nostro andare incontreremo stabilimenti balneari che godono di un lungo fronte sabbioso.

Arrivati nei pressi dell'aeroporto di Bastia, una deviazione verso il mare ci conduce su un fazzoletto di terra: una sottile lingua coperta dalla boscaglia che separa il mare dalla Riserva Naturale dello stagno di Biguglia.

Troviamo qui un paradiso naturale scelto come luogo di nidificazione ogni anno da molte specie di uccelli migratori: chiamato anche Stagno di Chiurlinu, è il più grande dell'intera Corsica.

 

Riserva Naturale dello stagno di Biguglia

 

Lo Stagno è il più grande dell'isola: 1450 ettari, 11 chilometri di lunghezza, e una larghezza che arriva al massimo a 2,5 chilometri ! 
Costeggiando il mare (separato solo da uno stretto lido la cui larghezza non supera il chilometro), si estende sulle quattro comuni di Furiani, Biguglia, Borgo e Lucciana, occupando di fatti la quasi-totalità del litorale della piana della Marana.

 

Il carattere eccezionale di questo posto naturale non si limita alla sua qualità paesaggistica ma è principalemente biologico : il mosaico dei bacini, vicini salati, praterie pascolate ed ancora verde, accompagnano con la loro presenza le rive dello stagno che offrono, grazie alla ricchezza della loro fauna d'invertebrati ch'essa ripara, molte aree di riproduzione e di nutrimento a numerose speci animali.
Così, il recensimento della avifaune regolarmente osservato sullo stagno conta più di 120 speci d'uccelli, delle quali 19 nidificanti, 68 estivanti e 53 invernanti. 

Quattro speci  invernano in abbondanza sulla piena acqua (Folaga nera, Anatra muschiata, Germano reale, ed il grande Cormorano), tanto che diverse speci d'Europa centrale e settentrionale guadagnano le canne per un soggiorno invernale  (dacelidi, zigolo da canna, cincia, o ancora il cannareccione). 

 

I fondi melmosi del nord dello stagno sono molto frequentati da uccelli migratori. Le osservazioni fatte da decenni mostrano che la maggior parte dei limicoli, dei grandi trampolieri e dei  gabbiani d'Europa vi fanno scalo. 

Le acque dello stagno sono abitate da anguille, muggine, spigole e tutt'intorno la Riserva si distingue per la stupefacente ricchezza floristica.

dove dormire

Camping
SAN DAMIANO

 

20620 - Biguglia

Lido de la Marana
Tel.  04 95 33 68 02
          

TAPPA  14

da Biguglia

a Cernusco sul Naviglio

(56 km)

 

Ultima tappa di un itinerario circolare che ha esplorato tutta la costa di Kallisté, l'isola più bella secondo i greci.

Dal lido della Marana, riprendiamo a pedalare costeggiando la Riserva Naturale dello stagno di Biguglia e dopo una ventina di chilometri siamo già a Bastia.

Un nuovo giro per le viuzze della città prima di recarsi al porto ed imbarcarsi per Genova.

Dopo la traversata non ci resta che guadagnare la salita pedalando sino alla stazione di Porta Principe, dove il regionale ci porterà a Milano.

Ultima fatica: i 15 chilometri finali lungo la Martesana, con le biciclette ancora stracariche di bagagli ma sopratutto il Cuore colmo di nuove emozioni per due settimane davvero  indimenticabili.

14 Biguglia

© 2016 by Oscar Nani. Bikers for Love                via Milano 14 - 20060 Bussero                  tel +39 338 6914002                mail oscar.nani@yahoo.it                     Seguici su

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